Le donne di Istanbul non potranno celebrare l'8 marzo
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Direttore: Alessandro Plateroti

Le donne di Istanbul non potranno celebrare l’8 marzo

Giornata contro la violenza sulle donne

La prefettura di Istanbul ha proibito alle donne di marciare per i loro diritti in occasione dell’8 marzo.

Un’inammissibile violazione dei diritti delle donne, quella accaduta in Turchia per mano della prefettura di Istanbul. La prefettura della città turca ha infatti proibito alle donne di scendere in piazza e manifestare per i diritti delle donne in occasione dell’8 marzo. La festa della donna si tinge di un velo nero, un velo di censura e repressione attuato dal Governo turco ai danni delle donne di tutta la nazione.

La manifestazione ha ricevuto il no della prefettura per motivi di ordine pubblico, sebbene non si capiscano le reali decisioni dietro tale blocco. Gli organizzatori di tale manifestazione sono la piattaforma contro i femminicidi nonché diverse altre organizzazioni femministe a difesa dei diritti Lgbt+. I gruppi organizzati si sono comunque dati appuntamento nella serata di domani presso piazza Tunel, nel centro di Istanbul. L’idea è quella di compiere comunque una marcia su via Istiklal, che si distende per tutto il centro della città.

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Giornata contro la violenza sulle donne
Giornata contro la violenza sulle donne

Un passo indietro per la democrazia per il secondo anno

Lo scorso anno, tale itinerario era già stato bloccato dallo sbarramento delle forze dell’ordine turche, che avevano impedito di fatto tale manifestazione. Le autorità hanno transennato anche l’accesso a Piazza Taksim, altra meta della marcia. Schierate in tenuta antisommossa, le autorità hanno impedito la manifestazione di un anno fa, e tali scene sembrano destinate a ripetersi.

Seppure la motivazione apparente delle manifestazioni bloccate siano le direttive anti-Covid, sembra che la reale ragione del blocco sia legata a matrici ideologiche. Non si vuole dare una piattaforma alle donne per poter difendere i loto diritti, e tantomeno si vuole permettere ciò a minoranze come la comunità Lgbt+. Un passo indietro per la democrazia e l’inclusione di tutti nella società.

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ultimo aggiornamento: 7 Marzo 2022 17:40

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